Ravenna Città Europea dello sport, ma a Classe le porte restano chiuse.

(Tratto dal sito del comune di Ravenna)

Mi chiedo, ma se Ravenna ha ottime infrastrutture, gli altri come sono messi?!?

Il “piccolo Classe” è in Serie D e domenica si appresta a disputare, per la seconda volta, una partita a porte chiuse (quindi negando la possibilità a tutti i sostenitori di assistere alla partita) perché il comune, malgrado le numerose promesse, non è ancora riuscito a mettere a norma l’impianto.

Non è bastato regalare l’unico campo in sintetico del comune (ma noi “abbiamo ottime infrastrutture”), non è bastato portare una piccola realtà alla soglia dei campionati professionistici. Siamo ancora costretti ad aspettare.

Che tristezza.
Gli sforzi di una Società che ogni anno mette in campo oltre 300 bambini e ragazzi di tutte le età, volontari, amici prodigarsi, raccogliere riconoscimenti in tutta Italia ma non dal nostro comune. Scelti per ospitare il Centro Federale territoriale perché a Classe ci sono istruttori qualificati e l’unico campo in sintetico del comune (lo avevo già detto?) pagato dalla dirigenza del Classe in massima parte, non dal comune di Ravenna (avevo già detto anche questo?).
Abbiamo ragazzi che ci rappresentano in giro per l’Italia, pardon per l’Europa perché Luca Ercolani, che ha cominciato da Noi, gioca nel Manchester United. Un campione Europeo Under21 Claudio Rivalta (con oltre 400 presenze nei campionati professionistici), Lorenzo Babbi appena acquistato dall’Atalanta e tanti altri sono cresciuti da Noi, non da un’altra parte. Eppure siamo abbandonati da un comune pieno di burocrazie e parole, preferiremmo dei fatti.

Ho vissute troppe Feste dello Sport con assessori che si sono riempiti la bocca di promesse, anno dopo anno abbiamo ricevuto solo promesse (o forse bugie!).

Quando il Benelli non era agibile per le partite del Ravenna Calcio, mi sembra ci sia voluto molto meno tempo e probabilmente molti più soldi di quelli che servirebbero al piccolo Comunale di via Classense.

Quindi, caro comune, se tra le motivazioni di Città Europea dello sport c’è anche scritto che si offre uno sport per tutti, nei tutti ci siamo anche noi: i nostri più di 300 bimbi e la squadra in Serie D. Già penalizzati dalla Lega Dilettanti che ci ha inserito in un girone che ci costringe a trasferte lunghe (quasi tutte in Lombardia) speravamo sinceramente in un aiuto dal virtuoso comune di Ravenna che, ve lo ricordo, è la Città Europea dello Sport con “ottime infrastrutture”.
Ci starebbe bene una sonora risata, peccato che ci sia poco da ridere assessore…

Un’ultima cosa, questo “Per Ravenna si tratta di un ambito riconoscimento che premia un intero movimento sportivo locale, in particolare modo quel segmento rappresentato dal volontariato e dalle tante piccole organizzazioni sportive il cui operato quotidiano è la linfa vitale della promozione sportiva di base.” è scritto sul sito del Comune di Ravenna, ebbene noi siamo quelle piccole organizzazioni che vi hanno fatto vincere quel premio: non deludeteci, se potete.

Gianni Massoli