Un ringraziamento per la splendida stagione a tutto lo staff.

Dietro ai buoni risultati c’è il lavoro di persone che compaiono meno dei giocatori, che sono i veri protagonisti della scena, ma che sono ugualmente importanti. E’ per questo che, a modo mio, voglio dirgli grazie.

ANTONIO CAVINA detto “il Pres”. Alla guida da tempo immemorabile della società è lui che sceglie, aiutato in questo, gli attori della stagione. Da un conto approssimativo quest’anno ha steso 15.269 maglie, altrettanti pantaloncini e 30.535 ghette,  a fine stagione di ghette ne manca sempre qualcuna ma chi è che se le imbosca…. Ha una memoria incredibile per i suoi giocatori ricorda nomi annate e ruoli, non si ricorda pero’ il nome del suo cane…. Quest’anno non è stato squalificato, ha messo la testa a posto.

CLAUDIO BEGLIARDI GHIDINI detto “the doctor”. Persona preparatissima nel suo campo, i ragazzi si rivolgono a lui per ogni necessità (calli, gomito del tennista, depressione post parto, etc…). Consiglia metodi di guarigione e medicine, quest’anno molte le richieste per la pillola del giorno dopo. Ha scongiurato, con un thè caldo, un principio di dissenteria  all’arbitro durante un intervallo. Per tutti i ragazzi insomma è come un secondo padre, per uno è come il primo….. Quest’anno è stato allontanato dalla panchina per aver suggerito ad arbitro e guardialine dove vanno infilate le supposte.

FEDERICO PADOVANI detto “Fede mani di fata”. Si prende cura lui di quasi  tutti i muscoli dei calciatori. Ex calciatore nelle giovanili del Classe ebbe l’illuminazione di capire che con le mani faceva meno disastri che con i piedi. Dall’inconfondibile aroma di olio canforato riceve su appuntamento e crea sollievo con le mani, la buoncostume sta indagando. Anch’io ho avto bisogno del suo intervento, da allora gli indurimenti muscolari sono quasi del tutto spariti, purtroppo la mia signora puo’ confermare. Anche lui quest’anno ha subito l’onta dell’allontanamento per aver suggerito ad un guardialine un uso alternativo della bandierina.

MANUEL RICCI detto “Manuel”, ricopre il ruolo di direttore sportivo ma è soprattutto l’uomo dell’ultimo abbraccio prima della partita.  Mani destre che si stringono e mani sinistre che si abbattono sulla schiena, un gesto per infondere forza e fiducia, lo fa con tutti nessuno escluso.  Anche lui fa parte del gruppo degli allontanati, quando il mister si accomoda nei piani alti (trespolo sopra la panchina) è lui a camminare su e giù lungo la linea laterale. Particolarmente bravo nel mostrare il cartello con i minuti di recupero.

MASSIMO GIOVANARDI detto “Giova”, autista di pulmino durante le trasferte. Particolarmente colpito dalla splendida partecipazione dello splendido e sportivo pubblico di Gaggio Montano, è sato lì infatti che i simpatici sostenitori di casa ci hanno “lavato” il pulmino senza utilizzare l’acqua. E’ anche l’addetto ai rapportini, la sua simpaticissima signora non è parte in causa, che consegna puntualmente al Pres.

VALERIANO RAFFONI detto “Raffo”, è l’altro autista di pulmino. Nelle partite interne è l’addetto alla terna che cerca sempre di mettere nelle migliori condizioni per svolgere il loro delicato compito.. Nelle trasferte consegna i pass risultando così tra i più ricercati dai nostri tifosi. Dai modi che sembrano burberi è buono con tutti, sopratutto con la terna alla quale spesso indica la strada per andare a quel paese, ridente località nella quale l’arbitro ed i suoi callobaratori sanno di dover andare spesso. Anche lui allontanato dalla panchina, forse non si è spiegato bene con la terna sulla strada da seguire.

WOLMER FABBRI detto “Superman” non nel senzo di eroe con i super poteri ma per la sua super mano bionica che nemmeno un brutto infortunio è riuscito a sottraggli. Ragazzo caparbio e persona magnifica allena i portieri, e visti i gol subiti lo fa bene. Quest’anno ha avuto anche l’onore di andare in panchina facendo le veci del mister viste le abbondanti squalifiche, e naturalmente ha portato a casa i 3 punti. La sua uscita più bella? Quella dall’ospedale naturalmente, abbiamo ancora i brividi quando ci pensiamo.

ANDREA EVANGELISTI detto “Eva”, diaboliko come l’omonima Kent si intrufola negli spalti a vedere le partite dei prossimi avversari dei biancorossi. Agevolato dal suo sguardo cattivo annota ogni piccolo dettaglio che poi riferisce al mister, le malelingue fanno girare la voce che tra di loro ci sia un lontano grado di parentela, circostanza tutta da dimostrare. Allontanato anche lui dalla panchina alla domanda “perche?” si è sentito rispondere dall’arbitro “un Evangelisti va espulso a prescindere!”

STEFANO EVANGELISTI detto “il mister”,  in tre anni ha potato il Classe a sfiorare gli spareggi per la serie D. Dotato di acume tattico difende i suoi ragazzi a spada tratta, ha creato un gruppo straordinario. In tre stagioni 108 partite e 190 punti media 1,76 a partita. Per distacco vincitore della panchina d’oro che ha rifiutato con la seguente motivazione”mi trovo benissimo nel trespolo sopra la panchina, se mi date il trespolo d’oro lo prendo volentieri.” Il computer della NASA stava contando i giorni di squalifica accumulati, improvvisamente è comparsa la scritta “sorry is too difficult!!!”

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